La Santa Maria di Cristoforo Colombo
La Santa Maria nota anche come La Gallega, è stata l’Ammiraglia della flotta di Cristoforo Colombo insieme ad altre due navi, la Niña e la Pinta, utilizzate nel 1492 durante il primo viaggio avente come direzione l’Oceano Atlatico.
Il proprietario dell’imbarcazione Santa Maria era Juan de la Cosa
un uomo di etnia basca, il quale operava nel mare al sud della Spagna.
La Santa Maria fu l’Ammiraglia di Cristoforo Colombo finché il giorno di Natale, il 25 dicembre 1492, la nave si incagliò sulle rive di Haiti dovuto all’inesperienza del timoniere.
In seguito all’incidente, la nave fu smantellata in parte per ottenere legname a sufficienza per La Fortezza di Natale, e poi lentamente affondò.
Le origini del nome e la storia della Santa Maria
Rispetto alle ulteriori due navi (la Niña e la Pinta) con cui Cristoforo Colombo affrontò la prima spedizione nell’Oceano Atlantico, il nome della nave principale dell’Ammiraglia in realtà non è certo. In quanto nel diario di bordo la Santa Maria non viene indicata con questo nome, ma come La Capitana oppure La Nao.
L’Ammiraglia viene chiamata La Gallega che significa La Galiziana, si pensa perché venne costruita appunto in Galizia, nonché veliero galiziano.
Soltanto Antonio de Herrera y Tordesillas utilizzava il nome di Santa Maria forse perché glielo diede Cristoforo Colombo, ma sono solo supposizioni.
Probabilmente il nome Santa Maria era il nome dell’Ammiraglia della seconda spedizione verso l’Atlatico, in cui parteciparano sempre le altre due caravelle la Niña e la Pinta, anche quella nave era di proprietà di Juan de la Cosa.
Bisogna precisare che la Santa Maria rispetto alla Niña ed alla Pinta che erano caravelle, era molto più grande in quanto apparteneva alla tipologia di imbarcazioni delle nau che in portoghese questo termine sta ad indicare le navi grandi adatte alla navigazione sviluppate nel XV secolo.
Tecniche di costruzione della Santa Maria
La Santa Maria non era una caravella come le altre due imbarcazioni che costituirono la flotta della prima spedizione nell’Oceano Atlantico, ma era una caracca, precisamente a tre alberi con delle vele quadrate, eri di proprietà di Juan de la Cosa e fu costruita a Santander.
La nave Santa Maria era l’Ammiraglia, ed è senza dubbio l’imbarcazione verso cui gli studiosi, appassionati ed esperti hanno rivolto maggiormente la loro attenzione.
Questa era la più grande delle altre tre navi che comprendevano la flotta del 1492, era una nau lunga circa ventisette metri e al di sopra possedeva un dislocamento che superava i 100 t, costituita poi da tre alberi e un ponte e vele quadre, questa fu la descrizione di Juan Escalante de Mendoza che fece nel 1575. Il timone come qualsiasi imbarcazione dell’epoca era senza ruota di comando, e il movimento veniva gestito grazie a due corde. Era senza dubbio la più lenta dei vascelli di Cristoforo Colombo, era dotata di cannoni sul ponte inferiore e dei cannoncini girevoli riposti sul castello di poppa e prua.
Spesso la si cita come una caravella come le altre due navi che comprendevano la spedizione, ma la Santa Maria era l’imbarcazione più grande, l’Ammiraglia, ed era appunto una nau, molto simile alla caracca.
La Santa Maria aveva una capacità di circa 51,3 tonnellate odierne, era una nave molto robusta, costruita da maestri molto abili, che l’avevano realizzata senza l’utilizzo di disegni o progetti.
Le vele erano cinque e tutte di cotone, alcune fissate all’albero di maestra che era alto circa 27 metri, le vele avevano una croce rossa di Castiglia raffigurata, mentre sulla parte superiore dell’albero veniva fissata una piccola vela. Nell’albero verso la prua, chiamato anche trinchetto, era fissata un’altra vela, mentre nell’albero di mezzana svolazzava la vela latina rappresentata da un triangolo.
Nell’albero orizzontare posizionato all’estrema prua chiamato anche bompasso era posizionata la civada, una vela dalle ridotte dimensioni quadrata.
Nel ponte a poppa era presente la cabina dell’ammiraglio, arredata in modo molto semplice, mentre gli altri componenti facenti parte dell’equipaggio potevano dormire sotto il ponte di coperta, sempre in quest’area era installata una cucina spartana ma utile durante la spedizione.
La Santa Maria essendo una nave molto grande era dotata anche di bombarde e cannoni, a scopo difensivo.
Negli alberi ereggeva lo stendardo di Castiglia e Leon, che era di colore rosso e bianco aventi dei leoni e dei castelli raffigurati. Mentre sull’albero di mezzana era posizionata l’insegna della flotta, costituita da uno sfondo bianco con una croce verde, il tutto adornato dalle due iniziali dei sovrani di Spagna, ovvero una F e una J ( Fernando ed Isabella). Nella murata sinistra veniva esposto per le grandi occasioni lo stendardo reale di colore rosso aventi le figure della Vergine Maria e di Cristo. Infine a completare l’opera l’insegna personale di Cristoforo Colombo raffigurante cinque ancore d’oro su uno sfondo azzurro.
Il ritrovamento del delitto della Santa Maria
Nel maggio del 2014, la Santa Maria di Cristoforo Colombo che affondò nelle coste settentrionali di Haiti, venne ritrovata sul fondo dell’oceano.
Ad affermare ciò fu il subacqueo americano Barry Clifford, le verifiche degli esperti dovrebbero confermare questa scoperta, e se questo dovesse avvenire si tratterrebbe senza dubbio di uno dei ritrovamenti più importanti della storia.
La Santa Maria era l’Ammiraglia di Cristoforo Colombo che salpò dalle coste della Spagna il 3 agosto del 1492, in cui si affrontò il primo viaggio che portò il genovese nel continente americano.
Cristoforo Colombo arrivò il 12 ottobre nella costa dell’isola di San Salvador, facente parte dell’arcipelago delle Bahamas.
In seguito, durante l’esplorazione delle isole presenti nel Golfo del Messico, la Santa Maria nella notte del 25 dicembre del 1492 si arenò a causa di un timoniere poco esperto, e di conseguenza Cristoforo Colombo e il suo equipaggio costituito da trentanove persone dovettero abbandonare la nave. Parti di questa vennero utilizzate dagli abitanti del posto, ma il resto della Santa Maria affondò nella barriera corallina senza più emergere.
Dunque in seguito a questo ritrovamento avvenuto dal subacqueo Barry Clifford è un avvenimento storico, egli è considerato tra i più importanti esploratori sub del mondo, dunque da quanto viene affermato ci sono tutti i presupposti per affermare che il ritrovamento nel maggio del 2014 sia proprio la Santa Maria di Cristoforo Colombo, in quanto sia la topografia marina, sia le prove archeologiche confermano quanto appreso.
Il subacqueo statunitense Barry Clifford affermò di recarsi nuovamente presso Haiti in modo da stilare un piano di lavoro per svolgere al meglio le ricerche.
I resti della Santa Maria si sono incastrati nella barriera corallina nella costa a nord di Haiti, circa tre o cinque metri dal livello del mare, una scoperta a dir poco sensazionale.
Barry Clifford e i suoi collaboratori avevano da tempo analizzato nel dettaglio quella zona, misurando i fondali prima di verificare al meglio.
Per far ciò sono stati utilizzati dei potenti strumenti come magnetometri marini ma anche dispositivi sonar e radar, infine varie esplorazioni con i sommozzatori. Lo stesso Barry Clifford ha studiato la spedizione di Colombo il materiali cartografico di quell’epoca per cercare di individuare il punto esatto in cui la nave Santa Maria fosse affondata.
Grazie ad attenti studi e anni di ricerca è così che il subacqueo americano è riuscito a ridurre in modo costante la zona fino a ritrovare il relitto. Restituendo al mondo un pezzo di storia che ha segnato per sempre le vite umane. Purtroppo la notizia del maggio 2014 è ancora in attesa di essere confermata, ma si hanno tutti i presupposti per affermare che il relitto ritrovato appartenga alla Santa Maria della prima spedizione di Cristoforo Colombo. Il subacqueo americano Barry Clifford ha affermato ad un quotidiano britannico che “tutti gli elementi geografici e archeologici lasciano supporre con forza che si tratta della famosa nave ammiraglia di Colombo, la Santa Maria”. Se così fosse sarebbe senza dubbio una notizia sensazionale per il mondo intero, poiché da sempre le tre navi di Cristoforo Colombo sono un segno e un passo importante per la nostra storia.
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Repliche moderne della Santa Maria
Tutto ciò che si conosce della Santa Maria deriva da racconti e il diario di bordo di Cristoforo Colombo nel quale vennero descritte le tre caravelle e la spedizione, dunque poter ricostruire con assoluta precisione la Santa Maria è decisamente relativo. Nonostante questo negli anni sono state realizzate numerose repliche per richiamare questa famosa nave.
La Santa Maria ha numerose repliche che sono state realizzate durante i secoli in varie parti del mondo. Grazie a numerosi studi e ricerche si è cercato il più possibile di ricostruire l’Ammiraglia.
La prima replica della Santa Maria che venne effettuata fu in Spagna nel 1890, in cui per festeggiare il quadricentenario della prima spedizione di Cristoforo Colombo si ricostruì la famosa nave. Il modello su presentato nel 1892 ed era una vera e propria caracca.
Una successiva replica su costruita per l’Expo del 1986, ed essa è ancorata nel parco tematico Deep Sea Adventure Lake, fu costruita in Vancouver, ed era una nave realizzata a mano nelle montagne per poi trasportarla a mezzo di un camion, un’impresa decisamente inconsueta!
Un’altra replica che è stata effettuata della Santa Maria du commissionata dalla città di Colombus ed era sempre una caracca. Venne costruita con delle strumentazioni industriali per poi essere trasportata su un camion per un costo di circa un milione e due di dollari, per questa venne utilizzato del cedro bianco anche se la nave originale era in quercia, ma questa scelta venne fatta per aumentarne la longevità e diminuire i costi di realizzazione.
Un’altra replica della Santa Maria fu costruita presso l’isola di Madeira, per farla ci volle un anno intero, tra i luglio del 1997 e il luglio del 1998, presso un villaggio di pescatori.
Questa rappresentò appunto Madeira al Wine Expo del 1998 che si fece a Lisbona.